40 anni fa ... il PROGRESSIVE

Con oggi sono trascorsi 40 anni, da quando un gruppo inglese sconosciuto pubblicava un'opera sbalorditiva.

Prima di allora c'erano la classica, il jazz, il pop, il rock, il folk, il country,
il ... e il ... e il ...
Insomma vi erano tanti generi, ognuno con proprie singole caratteristiche distintive; ogni genere seguiva schemi prevalentemente prefissati: intro, strofa, ritornello, assolo, chiusura.

Nel frattempo qualcosa cambiava, indotto da alcuni fenomeni: la filosofia hippy, l'uso delle droghe e ... il Sergent Pepper's Lonely Heart Club Band (uno dei primi concept album della storia).
In virtù di questi fenomeni, i gruppi emergenti iniziavano a testare sonorità diverse, a superare il limite della struttura strofa-ritornello, inserivano sezioni strumentali più ricche, allungavano e dilatavano la durata dei brani musicali aggiungendo citazioni classiche.

Quello che mancava, e che quel gruppo sconosciuto stava sperimentando, era la fusione di tanti elementi e l'abbattimento delle barriere di stile.
Dopo tanta fatica creativa, nell'ottobre del 1969, veniva pubblicata l'opera che, legittimamente, si fregerà per sempre del titolo di album simbolo e manifesto del progressive rock: IN THE COURT OF THE CRIMSON KING !

...sigh, sigh, sigh!...